http://www.repubblica.it/speciali/politica/primarie-pd/edizione2012/2012/11/28/news/appunti-47657038/?ref=HREA-1
sfondo:
"Prudenza e Giustizia con sei savi antichi"
Perugino
"Prudenza e Giustizia con sei savi antichi"
Perugino
giovedì 29 novembre 2012
mercoledì 28 novembre 2012
martedì 27 novembre 2012
lunedì 26 novembre 2012
domenica 25 novembre 2012
sabato 24 novembre 2012
mercoledì 21 novembre 2012
gaza
"io sono solidale con il popolo palestinese proprio perchè sono ebreo" Moni Ovadia
Palestinian Loss of land
Palestinian Loss of land
martedì 20 novembre 2012
lunedì 19 novembre 2012
domenica 18 novembre 2012
sabato 17 novembre 2012
venerdì 16 novembre 2012
Il dovere dello Stato
Tensione e disagio sociali non posso essere mai motivo di deroga al rispetto delle leggi. Ergo, anche in tempi di crisi e disoccupazione uno Stato ha il dovere di garantire l’ordine pubblico.
Sulla questione – si spera – non ci sono se e neppure ma.
A tal fine aiuterebbe la radiazione immediata e senza appello dalla polizia di chiunque prenda a calci in faccia un manifestante inoffensivo e sdraiato in terra. Idem nel caso – s’intende teorico – di lacrimogeni lanciati dalla finestra di un ministero.
Quando uno Stato esercita il suo potere sui cittadini senza pero’ saperlo esercitare su se stesso il risultato è uno solo: la propria delegittimazione.
Perché anche un solo poliziotto, uno solo, è tutto lo Stato. E come da chi va in piazza con caschi e bastoni, anche da quel poliziotto lo Stato ha il diritto (e il dovere) di difendersi.http://bracconi.blogautore.repubblica.it/2012/11/16/il-dovere-dello-stato/
giovedì 15 novembre 2012
mercoledì 14 novembre 2012
martedì 13 novembre 2012
lunedì 12 novembre 2012
venerdì 9 novembre 2012
giovedì 8 novembre 2012
Luca Possieri: USCIRE DALLA CRISI
Luca Possieri: USCIRE DALLA CRISI: uscire dalla crisi... si può. ma la strada non è quella delle politiche monetarie. l'andamento dei mercati negli USA e nel Vecchio Continent...
mercoledì 7 novembre 2012
martedì 6 novembre 2012
lunedì 5 novembre 2012
domenica 4 novembre 2012
A PROPOSITO DI CSR AND CORPORATE REPUTATION MANAGEMENT
"La
conflittualità d’impresa: prevenire e gestire, non subire.
" La pace è più importante di ogni giustizia; e la pace non fu fatta per amore della giustizia,ma la giustizia per amor della pace."
MARTIN LUTERO
... Un corporate reputation management si pone come obiettivo i risultati economici ( ricavi, dividendi, solidità patrimoniale), ambiente di lavoro, visione chiara del futuro, leadership di mercato, ma anche una condotta etica e socialmente responsabile ( investimenti in produzioni ecocompatibili, rintracciabilità delle materie prime, corretta informazione dei consumatori, brand equity, codice etico, etc.). in questo genere di attività va ricondotta la capacità di prevenire e gestire i conflitti, senza subirli, ma anzi traendone linfa e spunto per adeguare comportamenti, organizzazione, comunicazione. A queste azioni concrete, infatti, un’organizzazione deve far corrispondere anche una efficace comunicazione delle medesime, influenzando i messaggi veicolati dai media attraverso le relazioni con i media stessi, attraverso iniziative di pubblicità, conferenze stampa e comunicati stampa Per una solida reputazione aziendale è necessario inoltre che la comunicazione sia sempre coerente nel tempo con una completa identità tra messaggi diffusi e comportamenti aziendali...(...) .. Per Responsabilità Sociale d’Impresa ( CSR – Corporate Social Responsibility) si intende, secondo la definizione data nel Libro Verde della UE (2001), “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. Le imprese sono dunque socialmente responsabili , quando, oltre a soddisfare gli obblighi giuridici, sono in grado di andare al di là, investendo nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre imprese interessate.
È del tutto evidente che, dovendo misurare l’impatto reale dell’operato dell’impresa sul territorio e sul tessuto sociale, non bastano certo le dichiarazioni volontarie d’intenti; serve altresì una coerenza ed una corrispondenza tra quanto dichiarato e quanto poi realizzato in termini di azioni concrete. (...). Lo svolgimento dell’attività economica, tenendo in debita considerazione le valenze di responsabilità sociale, non allontana certamente dagli ovvi e imprescindibili obiettivi di profitto, ma crea anzi sinergie con il territorio , l’ambiente e la collettività, rafforza la reputazione dell’azienda, migliora la gestione del rischio, coinvolgendo gli stakeholder e responsabilizzandoli.
È altresì dimostrato che i presunti maggiori costi derivanti da questo tipo di adeguamento del “fare impresa” sarebbero comunque più che largamente compensati dai suddetti benefici e dall’abbattimento dei costi effettivi e di immagine che vengono subiti in presenza di crisi e contenziosi. (...). Questi costi si pagano in termini di controversie, conflitti, ma anche in termini di scarsa competitività, poca attrattività a livello di immagine e reputazione, perdita di capitali finanziari ed umani. Un comportamento socialmente responsabile da parte delle imprese contribuisce ad abbattere anche questi costi, prevenendo crisi, attacchi e conflitti interni ed esterni all’impresa stessa e, nel caso in cui questi si generassero, facilitando la riconquista della fiducia negli operatori del mercato e nelle istituzioni, limitando gli effetti negativi della crisi e creando i presupposti per un migliore e più rapido rilancio.
L’impresa che promuove le relazioni umane, sia all’interno che all’esterno, che si dimostra aperta, sperimentale, rivolta al benessere economico, ma anche a quello motivazionale e civico, sarà un’impresa anche più competitiva, più strettamente legata alla società, maggiormente capace di creare valore, capace infine di alimentare un circuito virtuoso che lega indissolubilmente le performance ai valori etici ed alla fiducia della collettività. (...)."
" La pace è più importante di ogni giustizia; e la pace non fu fatta per amore della giustizia,ma la giustizia per amor della pace."
MARTIN LUTERO
... Un corporate reputation management si pone come obiettivo i risultati economici ( ricavi, dividendi, solidità patrimoniale), ambiente di lavoro, visione chiara del futuro, leadership di mercato, ma anche una condotta etica e socialmente responsabile ( investimenti in produzioni ecocompatibili, rintracciabilità delle materie prime, corretta informazione dei consumatori, brand equity, codice etico, etc.). in questo genere di attività va ricondotta la capacità di prevenire e gestire i conflitti, senza subirli, ma anzi traendone linfa e spunto per adeguare comportamenti, organizzazione, comunicazione. A queste azioni concrete, infatti, un’organizzazione deve far corrispondere anche una efficace comunicazione delle medesime, influenzando i messaggi veicolati dai media attraverso le relazioni con i media stessi, attraverso iniziative di pubblicità, conferenze stampa e comunicati stampa Per una solida reputazione aziendale è necessario inoltre che la comunicazione sia sempre coerente nel tempo con una completa identità tra messaggi diffusi e comportamenti aziendali...(...) .. Per Responsabilità Sociale d’Impresa ( CSR – Corporate Social Responsibility) si intende, secondo la definizione data nel Libro Verde della UE (2001), “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. Le imprese sono dunque socialmente responsabili , quando, oltre a soddisfare gli obblighi giuridici, sono in grado di andare al di là, investendo nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre imprese interessate.
È del tutto evidente che, dovendo misurare l’impatto reale dell’operato dell’impresa sul territorio e sul tessuto sociale, non bastano certo le dichiarazioni volontarie d’intenti; serve altresì una coerenza ed una corrispondenza tra quanto dichiarato e quanto poi realizzato in termini di azioni concrete. (...). Lo svolgimento dell’attività economica, tenendo in debita considerazione le valenze di responsabilità sociale, non allontana certamente dagli ovvi e imprescindibili obiettivi di profitto, ma crea anzi sinergie con il territorio , l’ambiente e la collettività, rafforza la reputazione dell’azienda, migliora la gestione del rischio, coinvolgendo gli stakeholder e responsabilizzandoli.
È altresì dimostrato che i presunti maggiori costi derivanti da questo tipo di adeguamento del “fare impresa” sarebbero comunque più che largamente compensati dai suddetti benefici e dall’abbattimento dei costi effettivi e di immagine che vengono subiti in presenza di crisi e contenziosi. (...). Questi costi si pagano in termini di controversie, conflitti, ma anche in termini di scarsa competitività, poca attrattività a livello di immagine e reputazione, perdita di capitali finanziari ed umani. Un comportamento socialmente responsabile da parte delle imprese contribuisce ad abbattere anche questi costi, prevenendo crisi, attacchi e conflitti interni ed esterni all’impresa stessa e, nel caso in cui questi si generassero, facilitando la riconquista della fiducia negli operatori del mercato e nelle istituzioni, limitando gli effetti negativi della crisi e creando i presupposti per un migliore e più rapido rilancio.
L’impresa che promuove le relazioni umane, sia all’interno che all’esterno, che si dimostra aperta, sperimentale, rivolta al benessere economico, ma anche a quello motivazionale e civico, sarà un’impresa anche più competitiva, più strettamente legata alla società, maggiormente capace di creare valore, capace infine di alimentare un circuito virtuoso che lega indissolubilmente le performance ai valori etici ed alla fiducia della collettività. (...)."
da. L. Possieri, E.F. Franchino, "Confliggere
mediando al tempo della crisi. La mediazione civile e commerciale: evoluzione normativa e approccio filosofico", casa editrice Youcanprint
self-publishing, Tricase (LE),
paper in progress, pubblicazione aggiornata entro dicembre 2012
paper in progress, pubblicazione aggiornata entro dicembre 2012
sabato 3 novembre 2012
MISTER MARCHIONNE: A CASE OF MISMANAGEMENT ?
Dure accuse Fiat a operai Fiom
Ma dopo 15 minuti arriva la rettifica
L'azienda in una nota stigmatizzava le opinioni, espresse dai lavoratori ricorrenti, sulle strategie di produzione a Pomigliano e ricordava gli investimenti fatti. "Solo una bozza partita per sbaglio dai nostri computer" ha fatto sapere però il Lingotto. Intanto politica e governo criticano pesantemente la scelta di mettere in mobilità 19 dipendenti per fare spazio alle riassunzioni ordinate dal tribunale.
venerdì 2 novembre 2012
Forum dei consumatori
GIUSTIZIA, DIRITTO,ALTERNATIVE DISPUTE RESOLUTION
E RAPPORTO CON I CONSUMATORI.
Perugia 2 novembre, ore 15,30. Centro Camerale G. Alessi Sala 1
E RAPPORTO CON I CONSUMATORI.
Perugia 2 novembre, ore 15,30. Centro Camerale G. Alessi Sala 1
giovedì 1 novembre 2012
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