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"Prudenza e Giustizia con sei savi antichi"
Perugino

domenica 4 novembre 2012

A PROPOSITO DI CSR AND CORPORATE REPUTATION MANAGEMENT

             "La conflittualità d’impresa:   prevenire e gestire, non subire.

   " La pace è più importante di ogni giustizia; e la pace non fu fatta per amore della giustizia,ma la giustizia per amor della pace."                               
                                                                    MARTIN  LUTERO
                                                                                                                                                                                                                                                              ... Un corporate reputation management si pone come obiettivo i risultati economici  ( ricavi, dividendi, solidità patrimoniale), ambiente di lavoro, visione chiara del futuro, leadership di mercato, ma anche una condotta etica e socialmente responsabile ( investimenti in produzioni ecocompatibili, rintracciabilità delle materie prime, corretta informazione dei consumatori, brand equity, codice etico, etc.). in questo genere di attività va ricondotta la capacità di prevenire e gestire i conflitti, senza subirli, ma anzi traendone linfa e spunto per adeguare comportamenti, organizzazione, comunicazione. A queste azioni concrete, infatti,  un’organizzazione deve far corrispondere anche una efficace comunicazione delle medesime,  influenzando i messaggi veicolati dai media attraverso le relazioni con i media stessi, attraverso iniziative di pubblicità, conferenze stampa e comunicati stampa Per una solida reputazione aziendale è necessario inoltre che la comunicazione sia sempre coerente nel tempo con una completa identità tra messaggi diffusi e comportamenti aziendali...(...) .. Per Responsabilità Sociale d’Impresa ( CSR – Corporate Social Responsibility) si intende, secondo la definizione data nel Libro Verde della UE (2001), “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. Le imprese sono dunque socialmente responsabili , quando, oltre a soddisfare gli obblighi giuridici, sono in grado di andare al di là, investendo nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre imprese interessate.
È del tutto evidente che, dovendo misurare l’impatto reale dell’operato dell’impresa sul territorio e sul tessuto sociale, non bastano certo le dichiarazioni volontarie d’intenti; serve altresì una coerenza ed una corrispondenza tra quanto dichiarato e quanto poi realizzato in termini di azioni concrete. (...). Lo svolgimento dell’attività economica, tenendo in debita considerazione le valenze di responsabilità sociale, non allontana certamente dagli ovvi e imprescindibili obiettivi di profitto, ma  crea anzi sinergie con il territorio , l’ambiente e la collettività, rafforza la reputazione dell’azienda, migliora la gestione del rischio, coinvolgendo gli stakeholder e responsabilizzandoli.
È altresì dimostrato che i presunti maggiori costi derivanti da questo tipo di adeguamento del “fare impresa” sarebbero comunque più che largamente compensati dai suddetti benefici e dall’abbattimento dei costi effettivi e di immagine che vengono subiti in presenza di crisi e contenziosi. (...). Questi costi si pagano in termini di controversie, conflitti, ma anche in termini di scarsa competitività, poca attrattività a livello di immagine e reputazione, perdita di capitali finanziari ed umani. Un comportamento socialmente responsabile da parte delle imprese contribuisce ad abbattere anche questi costi, prevenendo crisi, attacchi e conflitti interni ed esterni all’impresa stessa e, nel caso in cui questi si generassero, facilitando la riconquista della fiducia negli operatori del mercato e nelle istituzioni, limitando gli effetti negativi della crisi e creando i presupposti per un migliore e più rapido rilancio.
L’impresa che promuove le relazioni umane, sia all’interno che all’esterno, che si dimostra aperta, sperimentale, rivolta al benessere economico, ma anche a quello  motivazionale e civico, sarà un’impresa anche più competitiva, più strettamente legata alla società, maggiormente capace di creare valore, capace infine di alimentare un circuito virtuoso che lega indissolubilmente le performance ai valori etici ed alla fiducia della collettività. (...)."


da.  L. Possieri, E.F. Franchino,  "Confliggere mediando al tempo della crisi. La mediazione civile e commerciale:  evoluzione normativa e approccio filosofico", casa editrice Youcanprint self-publishing, Tricase (LE), 
paper in progress, pubblicazione aggiornata entro dicembre 2012

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