n una paginetta, una splendida lezione di economia politica.... l'arma per uscire dalla crisi è una sola: politiche fiscali espansive. ma politiche fiscali espansive si possono fare in due direzioni: aumento della spesa pubblica e riduzione delle imposte. aumentare la spesa pubblica è ovviamente impossibile in un sistema che, come il nostro, è tuttora caratterizzato da forti sprechi di denaro pubblico e da non efficienti allocazioni delle risorse. diminuire le imposte può essere altrettanto difficile, se non impossibile, sia per i livelli eccessivi di spesa e debito da finanziare, che per la difficile valutabilità della efficacia della manovra ( diminuire le imposte a chi? e di quanto? e quali e quanti effetti sui consumi e la domanda globale?). la unicità del caso italiano passa, a parere di chi scrive, attraverso le forche caudine di un combinato disposto di provvedimenti: diminuzione e razionalizzazione della spesa pubblica ( soprattutto enti locali), lotta agli sprechi e reinvestimento delle risorse liberate in aiuti e stimoli a settori strategici dell'economia. parallelamente, aumento delle imposte sui redditi più alti e improduttivi ( soprattutto rendite immobiliari e finanziarie) e reinvestimento delle risorse liberate per allentare la pressione fiscale sulle fasce che generano maggiore domanda globale e sul costo del lavoro. o così o...non se ne esce.
n una paginetta, una splendida lezione di economia politica.... l'arma per uscire dalla crisi è una sola: politiche fiscali espansive. ma politiche fiscali espansive si possono fare in due direzioni: aumento della spesa pubblica e riduzione delle imposte. aumentare la spesa pubblica è ovviamente impossibile in un sistema che, come il nostro, è tuttora caratterizzato da forti sprechi di denaro pubblico e da non efficienti allocazioni delle risorse. diminuire le imposte può essere altrettanto difficile, se non impossibile, sia per i livelli eccessivi di spesa e debito da finanziare, che per la difficile valutabilità della efficacia della manovra ( diminuire le imposte a chi? e di quanto? e quali e quanti effetti sui consumi e la domanda globale?). la unicità del caso italiano passa, a parere di chi scrive, attraverso le forche caudine di un combinato disposto di provvedimenti: diminuzione e razionalizzazione della spesa pubblica ( soprattutto enti locali), lotta agli sprechi e reinvestimento delle risorse liberate in aiuti e stimoli a settori strategici dell'economia. parallelamente, aumento delle imposte sui redditi più alti e improduttivi ( soprattutto rendite immobiliari e finanziarie) e reinvestimento delle risorse liberate per allentare la pressione fiscale sulle fasce che generano maggiore domanda globale e sul costo del lavoro. o così o...non se ne esce.
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